Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sul sito www.adm.gov.it, su questa pagina e presso i punti vendita.

Dopo il successo del Casilino Sky Park (Roma, 2022) e del Tunnel Boulevard (Milano, 2023-2024), Brightstar ha scelto di investire nell’area di Ostiense a Roma — sede della propria attività — con un’iniziativa di rigenerazione urbana pensata per dare nuova forma attraverso l'arte alla memoria del quartiere.
Nel cuore della Capitale, il quartiere Ostiense sta vivendo una nuova stagione di rinascita urbana. Un’area dal forte carattere storico e industriale, oggi protagonista di un ambizioso progetto di rigenerazione partecipata che intreccia creatività, sostenibilità e inclusione sociale.
Brightstar è orgogliosa di essere parte attiva di questa trasformazione, contribuendo concretamente alla valorizzazione di uno dei luoghi simbolo di Roma.
DOTS. Connecting Ostiense: un quartiere che si trasforma
Il progetto “DOTS. Connecting Ostiense” nasce per valorizzare le potenzialità dell’area urbana in termini di vivibilità, cura degli spazi e coesione sociale con l’obiettivo di rafforzare il senso di comunità e rendere il quartiere sempre più accogliente e vivace, grazie a una serie di interventi integrati che includono opere di street art e asphalt art firmate da artisti italiani di rilievo e la cura del verde urbano.
L’intervento di riqualificazione fortemente voluto e sostenuto da Brightstar - con il patrocinio del Municipio VIII di Roma, curato da Industrie Fluviali e il coordinamento di LifeGate e Polimera - si concentra lungo il tragitto che collega la Piramide Cestia, uno dei simboli del quartiere, a Via del Porto Fluviale, attraversando Viale del Campo Boario, Piazza Bottego e Via delle Conce.
Nell'immagine a destra:
Geometric Bang, Volti del quartiere, 2025, opera murale, Roma, foto crediti Alessandro Mignacca, Fusolab

Le opere realizzate da street artist italiani di fama internazionale come Geometric Bang, Moneyless e Alice Lotti raccontano la storia del quartiere attraverso i volti, i luoghi e le vicende delle donne che ne hanno segnato l’identità. Un omaggio visivo e simbolico che trasforma marciapiedi, sottopassi e isole di traffico in superfici narrative, accessibili e condivise.
Nel cuore della Riva Ostiense, lungo il tratto murario di via del Porto Fluviale, si sviluppa l’opera murale realizzata da Mattia Botta, in arte Geometric Bang. L’intervento artistico si articola in una sequenza di riquadri narrativi che alternano ritratti stilizzati, elementi architettonici e composizioni geometriche astratte.
L’opera intende valorizzare la memoria storica e produttiva del quartiere Ostiense, restituendo visibilità a figure emblematiche del suo passato industriale: operaie del Lavatoio Lanario, lavoratrici della Saccheria Sonnino e della Società Romana del Formaggio Pecorino, ferrovieri, operatori del Porto Fluviale e dei mercati generali. I soggetti, rappresentati con uno stile essenziale e immediato, assumono il ruolo di testimoni simbolici di una memoria collettiva operaia, con particolare attenzione al contributo femminile nello sviluppo economico e sociale del territorio.
L’opera trae origine da un doppio contesto: da un lato quello storico e infrastrutturale del quartiere Ostiense, modellato dalle ferrovie e dalla vocazione produttiva; dall’altro, quello sociale e culturale, segnato dalle prime esperienze di emancipazione femminile nel mondo del lavoro, in particolare nel settore delle comunicazioni. È proprio qui che, durante la Seconda Guerra Mondiale, vennero assunte per la prima volta un consistente numero di donne come telegrafiste.
Moneyless traduce queste suggestioni in una narrazione astratta e dinamica: la pavimentazione si tinge di azzurro profondo sul quale si innestano linee spezzate, curve rotanti e segnali interrotti che rimandano al linguaggio Morse, primo alfabeto del mondo interconnesso. Sono segni che comunicano, che collegano punti distanti nel tempo e nello spazio – come facevano, appunto, le telegrafiste.
L’opera di Alice Lotti, realizzata come asphalt art, ovvero un intervento artistico calpestabile che si sviluppa su marciapiedi e isole di traffico, diventa parte del paesaggio urbano e della vita quotidiana. L’opera racconta il territorio attraverso quattro temi principali: la storia, il paesaggio, l’architettura e le persone. Alice Lotti ha scelto simboli fortemente legati alla zona, come le Mura Aureliane, la Piramide Cestia, Porta San Paolo, il Monte dei Cocci e il Porto Fluviale. Non mancano riferimenti alla natura e alla memoria del quartiere: dai cipressi del Cimitero Acattolico alla mimosa, fino alle essenze usate nella lavorazione delle pelli, che ricordano la Roma industriale.
Al centro del progetto c’è la figura femminile. L’opera rende omaggio alle donne che hanno fatto la storia, in particolare a quelle che hanno partecipato alla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lungo viale del Campo Boario prende vita “Green Up”, un’azione collettiva di riqualificazione delle aiuole promossa dal Comitato Piramide Ostiense con il supporto di Brightstar. Un gesto concreto per restituire dignità e bellezza agli spazi verdi.